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Viaggio nel mondo del rapporto allenatori-figli-genitori – I parte

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I problemi ascrivibili al famigerato triangolo allenatori-figli-genitori, per una società, sono puntuali come una cambiale in protesto.
Ogni anno sportivo, indipendentemente dai cambiamenti climatici, dallo spread o dal colore del governo in carica, si abbattono violenti sulla apparente quiete degli eventi di una associazione. Sono trasversali e democratici, non fanno distinzione tra sport e sport ed è un grosso errore sottovalutarli perchè la loro escalation è foriera di danni seri e a volte irreparabili.

Anche quest anno​, quindi, ​ci siamo trovati a dover gestire ​un numero rilevante di queste,​ criticitá​, verificatesi ​a diversi livelli e in diversi gruppi.
​Queste criticità per una società risultano, la maggior parte delle volte, molto onerose in quanto necessitano sempre di molto tempo dedicato alle mediazioni, energie e…. tanta pazienza.
Come allenatore, coinvolto continuamente e sempre più spesso in queste infide sabbie mobili dei rapporti con i ragazzi e le loro famiglie, mi sono ​ allora​ domandato se è possibile trovare un punto di incontro per iniziare a parlare la stessa lingua e cercare nei genitori alleati consapevoli invece che nemici risoluti.
E’ mio profondo convincimento che per ogni problema, l’informazione sia parte della soluzione, quindi parlarne e conoscer​ne le diverse angolazioni dai differenti punti di vista, p​uò contribuire a instaurare ​tra i diversi soggetti ​ un rapporto di collaborazione-condivisione​, indirizzato al raggiungimento di un obiettivo comune che si chiama crescita tecnica ed educativa del ragazzo/a.

​Con questo fine tanto nobile quanto interessato, ho provato a fare una ricerca nella grande rete scovando moltissimi scritti che trattano della cosa.
Vorrei proporvene qualcuno tra i più significativi e pertinenti, a piccole dosi, e non con l’intento di dispensare verità assolute ma con lo scopo di indurre a qualche opportuna riflessione.
​​Ringrazio tutti coloro che vorranno spendere pochi minuti del loro tempo per la lettura.

Diego Napoli
Allenatore e Istruttore MB

Basket e figli: le regole del genitore perfetto!

Genitori… è necessario essere consapevoli che questo è il viaggio del vostro bambino – non il vostro. Non vivete indirettamente attraverso di loro. Ponetevi come obiettivo di essere genitori favorevoli e incoraggianti.
Genitori… E’ vero: a volte gli allenatori favoriscono i giocatori che danno alla squadra la migliore possibilità di vincere, che hanno grandi atteggiamenti, che lavorano duramente ogni giorno in ogni singolo allenamento.
Genitori… Il più delle volte l’allenatore è in una posizione migliore per valutare e determinare quanto e come debba giocare vostro figlio.
Genitori… Grazie all’esperienza e allo sviluppo professionale, gli allenatori hanno una migliore intelligenza cestistica e la comprensione generale del gioco.
Genitori… L’unica “voce” da cui un giocatore dovrebbe ricevere istruzioni è quello dello staff tecnico. Fate il tifo ma non fate gli allenatori.
Genitori… E’ normale che vogliate il meglio per vostro figlio; tuttavia il dovere di un allenatore è quello di fare ciò che è meglio per la squadra. In molti casi, ciò che si desidera per il vostro bambino e ciò che è meglio della squadra non coincidono.
Genitori… Non si dovrebbe mai discutere il tempo di gioco, la strategia o la performance di un altro giocatore con l’allenatore di tuo figlio. Mai.
Genitori… Si dovrebbe incoraggiare il bambino a comunicare eventuali problemi, domande o dubbi che hanno, direttamente all’allenatore.
Genitori… Non minate l’allenatore del vostro bambino mentre tornate a casa in macchina o a pranzo con sottili commenti aggressivi come “Il tuo allenatore non sa quello che sta facendo” o “Non posso credere che non ti faccia più giocare”. Non servono a confortare il vostro bambino anzi..
Genitori… Smettete di rimproverare gli arbitri. Gli arbitri stanno facendo del loro meglio. Un arbitro ha una posizione migliore e una migliore comprensione delle regole per effettuare la chiamata corretta.
Genitori… Statisticamente è altamente improbabile che vostro figlio diventi un giocatore professionista quindi fategli godere il viaggio! Utilizzate il basket come veicolo per insegnare le lezioni di vita di cui avrà bisogno durante la crescita.
Genitori… una delle cose migliori che potete fare è contribuire positivamente allo sviluppo di un rapporto di qualità fra vostro figlio e il suo allenatore.

Detto questo… Genitori, godetevi anche voi l’esperienza di vostro figlio in questo emozionante viaggio nel mondo della pallacanestro!

Riferimento: Tratto dal sito del Basket Brescia Leonessa (http://www.basketbrescialeonessa.it/basket-e-figli-le-regole-del-perfetto-genitore/)
1 Risposta
  1. Loreen

    Sono genitore di 2 ragazzini che praticano sport dall’età di 3 anni, e non posso che confermar quanto dichiarato dall’allenatore. Non se ne può più di genitori che sono convinti di aver messo al mondo non una creatura, ma “campioni”; che ad ogni incontro, partita, allenamento non fanno che fare pressioni, che si lamentano, che protestano perchè il figlio non è convocato, o è in panchina o viene rimproverato o sostituito, che spingono insomma affinchè il proprio ragazzo/a venga trattato come un futuro campione. Che spesso solo i loro occhi riescono a vedere così, perchè magari quel ragazzino un campione non lo sarà mai, ma ha comunque il diritto di praticare sport, principalmente per divertirsi, per crescere, per imparare a socializzare, a condividere, ad avere il rispetto delle regole, per maturare nella maniera più sana, giusta e tranquilla. Per giocare e basta, per il gusto di farlo e non per dovere dimostrare niente a nessuno. Genitori apriamo gli occhi, godiamoci i nostri figli per quello che sono e non per come vorremmo che fossero. Apprezziamoli coi loro pregi e difetti e pazienza se qualche incontro lo trascorrono in panchina, adiamo comunque in palestra e tifiamo insieme a loro i compagni di squadra. Insegniamo loro che è importante seguire i compagni anche dalla panchina e che comunque qualsiasi sia il loro ruolo sono sempre fondamentali per la riuscita del gioco di squadra. E soprattutto ringraziamo gli allenatori che dedicano con tanta passione il loro tempo ai nostri ragazzi.