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Fastbreak – n.2

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Bollettino Settimanale della Polisportiva Casarsa, per combattere l’astinenza da Pallacanestro

Vola in contropiede, leggi fastbreak!

VITA DA COPERTINA

By Arturas

In cover, questa settimana, abbiamo uno dei maggiori artisti del passaggio.
Un ragazzo che non è mai stato la principale arma offensiva delle squadre in cui ha militato, ma che spesso è riuscito a farsi amare da compagni e tifosi più di chi magari segnava 20 punti a partita.

Jason Williams, playmaker di 185 cm, oltre 8 assist di media nel suo prime, un primo quintetto rookie e un titolo Nba in maglia Heat con Shaq e Wade nel 2006, durante i primi anni nella lega americana ha regalato highlights incredibili ai fans, grazie ad una creatività fuori dal comune unita ad un buon bagaglio tecnico individuale.  

E’ riuscito a portare sui prestigiosi parquet Nba, tutto il suo repertorio da streetball, fatto di crossover, passaggi dietro schiena, no look e altre giocate che lo hanno reso il beniamino dei tifosi, i quali gli hanno sempre perdonato qualche palla persa di troppo.

Il nostro White Chocolate, il suo soprannome, ha contribuito a rendere i Sacramento Kings di Webber, Stojakovic, Divac e Christie una delle squadre più elettrizzanti della storia Nba.

Vedere per credere:

24 SECONDI con... Giovanni Bondelli

By Arturas

24. Arturas: Allora Gio, presentati ai lettori!

Giovanni:  Ciao a tutti! Sono Giovanni Bondelli, Capitano della Prima squadra di SerieD.

23. A: Per te prima stagione da capitano dei biancorossi, un commento a riguardo.

G: Dopo 6 stagioni con questa maglia, quest’anno ho avuto l’onore di essere nominato Capitano, e di questo ringrazio Presidente e Coach, spero di essere stato all’altezza del ruolo, sono orgoglioso di come si è comportata questa squadra!

22. A: Come giudichi la stagione, che purtroppo si è chiusa anzitempo?

G: Dopo una partenza a rilento, causa il gruppo completamente nuovo con un’età media di 21 anni, abbiamo espresso un buon gioco per tutto il resto della stagione, e i risultati sono arrivati, a 4 partite dal termine eravamo al quarto posto in classifica dietro 3 squadre molto più attrezzate di noi sulla carta, eppure ce la siamo giocata alla pari con tutte e 3. Non posso che essere soddisfatto di come stava andando la stagione, sono certo che saremmo migliorati ancora.

  1. A: Sei uno dei senatori, in una squadra molto giovane. Come ci si sente?

G: Intanto devo dire che se la squadra prima che essere formata da buoni giocatori…. giovani o vecchi che siano…, è fatta da brave persone, tutto diventa più bello, e in questa squadra ci sono solo persone stupende. Essere uno dei senatori non è affatto male, anche se ci sono giorni in cui vorrei avere 10 anni in meno per non sentire la fatica e le magagne fisiche.

  1. A: Oltre al tuo ruolo in campo, sei coinvolto a 360 ° come allenatore e preparatore atletico.

G: La passione per questo sport è tanta, quindi 3 allenamenti a settimana più la partita non bastano, cerco di trasmettere la mia passione anche ai più giovani.

  1. A: Come ti sei appassionato al basket?

G: Dai 6 ai 12 anni facevo Ciclismo con buoni risultati, forse avrei avuto anche un futuro… poi un giorno ho provato ad andare ad un allenamento di basket, ed è stato subito amore. E’ lo sport più bello e più completo in assoluto e questa convinzione aumenta ancora anno dopo anno.

  1. A: Il tuo idolo da piccolo e il tuo giocatore preferito ora?

G: Da piccolo seguivo molto il calcio e il mio idolo era Andriy Shevchenko il giocatore preferito è sempre stato Lebron James.

  1. A: Squadra preferita?

G: Tutte quelle in cui gioca Lebron.

  1. A: NBA o Eurolega?

G: Non so scegliere… direi NBA per il gioco fisico e lo spettacolo che crea la Lega, ed Eurolega per il gioco di squadra e la tattica.

  1. A: Il tuo ricordo più bello in ambito cestistico?

G: Non ho un ricordo in particolare, ci sono stati tanti momenti bellissimi in ogni stagione, in tante partite e soprattutto ho conosciuto tante belle persone. Di sicuro il momento più bello sarà quando (SE) vincerò un campionato.

  1. A: Togli per un attimo la canotta e infila il completo da GM: hai cinque giocatori da mettere sotto contratto. Chi scegli?

G: Oltre agli attuali compagni di squadra ovviamente…. ne aggiungerei solo 2: Pignaton Matteo e Franzin Michele.

13: A: Usciamo dal campo, come passi una giornata libera?

G: In quarantena aiuto Chiara a cucinare e faccio lavori di qualsiasi tipo… quando finirà questo periodo andrò sicuramente al mare, in montagna e in viaggio.

  1. A: Che musica ascolti?

G: Un po’ di tutto….

  1. A: Film e libro preferiti.

G: Film: Coach Carter, Libro: Michael Jordan, la vita. di Roland Lazenby.

  1. A: Vacanza ideale?

G: Con Chiara, 3 giorni a Los Angeles a vedere i Lakers e 7 giorni a New York, la pandemia ci ha fermato ma in futuro la faremo!

  1. A: Nel frigo non manca mai…

G: Frutta, Verdura …. e Birra.

  1. A: Piatto preferito?

G: Parmigiana di Melanzane e Lasagne.

  1. A: Un personaggio extrabasket che stimi.

G: Will Smith

  1. A: Uno con cui ti faresti una birra?

G: Nicolò Melli

  1. A: Una qualità che apprezzi nelle persone?

G: Semplicità

  1. A: Una cosa che ti fa incazzare?

G: Egocentrismo

  1. A: Il tiro più importante della tua vita, a chi lo affidi?

G: Al compagno di squadra più caldo in quel momento.

  1. A: Sogno nel cassetto?

G: Vincere un campionato di Serie D.

  1. A: Manda un messaggio a chi ha seguito la serie d quest’anno.

G: Dispiace per come è andata a finire, i Playoff a Casarsa sarebbero state partite infuocate.

#postaunvideo

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L' APPROFONDIMENTO: L' ASSIST

A cura di Matteo Dalmazi

Per rimanere in tema con la redazione quest’oggi l’argomento interessato è la voce nell’ambiente scoutistico, talvolta bellamente dimenticata, che si riferisce all’ultimo passaggio utile alla realizzazione di punti da parte del compagno.

In queste poche righe vorrei fare alcune considerazioni non troppo retoriche, come magari è stato il mio articolo precedente, ma molto più pratiche in modo che arrivi un chiaro messaggio, soprattutto ai più giovani, su cosa intendo io per assist.
Chiaramente, ci sarebbero altri mille aspetti su cui discutere riguardo l’assist, la sua spettacolarità e i vantaggi di avere un buon passatore in squadra, ma la mia scrittura voleva sollevare uno di quei aspetti che magari durante la partita non sono percepiti da tutti.
L’assist è quel passaggio che rende capace il tuo compagno di squadra di capitalizzare il vantaggio creato durante quell’azione, e se per caso (ma non troppo per caso) quest’ultimo gesto tecnico non viene fatto con la giusta concentrazione, abilità o anche, più banalmente, forza il compagno non è più in grado di segnare e quindi dare positività a tutta l’azione creata.

Conseguenza di tutto ciò? Se l’azione viene eseguita con la giusta carica e concentrazione l’azione si conclude con un canestro, si torna in difesa e si difende con più energia fisica e mentale.
Se invece, l’azione si conclude con una palla persa perché il passaggio viene effettuato senza la giusta concentrazione, senza il giusto timing, le conseguenze potrebbero non essere solo un segno negativo nello scout e il ritorno in difesa a bocca asciutta, ma anche una difesa non troppo attenta perché, nel mentre, chi ha passato male la palla sta pensando al brutto passaggio effettuato, e alla possibile sostituzione da parte dell’allenatore e chi doveva ricevere, ma anche il resto dei compagni, è innervosito perché si è reso conto che il compagno non era “sul pezzo”.

Mi chiedo allora come si potrebbe allenare, soprattutto sotto l’aspetto mentale, un buon assist. In questo caso riporto un esempio da palestra di tutti i giorni. Esercizio di tiro a coppie. Il 90% dei passaggi che vengono effettuati da parte dei rimbalzisti, solitamente, viene fatto come se fossero al campetto con un pallone da calcio.
Ecco è già in questo semplice caso che un giocatore ha possibilità di imparare a fare un assist come si deve, ci si allena a far arrivare la palla dritta nelle mani del compagno ogni volta (OGNI SANTISSIMA VOLTA)… credetemi (esperienza da tiratore) che cambia notevolmente il modo anche di tirare, poiché ci si concentra soltanto a fare canestro e non anche ad insultare il compagno che ti ha appena passato la palla in tribuna.

Per allentare la tensione dell’articolo e renderlo più interessante, ho scelto una TOP 5 assist-man, NBA e non, che sicuramente vi faranno divertire:

5° John Stockton

Bandiera di quei Utah Jazz che sono arrivati ad un soffio dal titolo per ben due volte, vinti dagli imbattibili Chicago Bulls di MJ. Famoso per il dynamic duo Stockton to Malone, è considerato uno dei più forti playmaker della storia, si dice che fosse uomo di poche parole ma molti fatti. Vediamone alcuni assieme:

3° Steve Nash

Dal Canada arriva la mia terza scelta, come si può vedere dall’inizio del video è uno che poteva passarti la palla anche con i piedi che ti sarebbe arrivata in ogni caso. Alto 190 cm è uno degli 8 giocatori NBA facenti parte del club dei 50-40-90 (50% dal campo, il 40% da tre e il 90% ai tiri liberi), giusto per fare capire che non la sapeva solo passare. Ecco alcune giocate del due volteMVP della lega.

4° Nikola Jokic

Il serbo (dalla redazione sono convinti di origini casarsesi) è il lungo con la miglior visione di gioco della lega. Leader dei Denver Nuggets con fisico da muratore in pensione, birretta in mano, siga e giornale sotto braccio, è autore di prestazioni da all-star vero (nel parquet e non). Dicono di lui alla sagra di Casarsa:”Abbiamo dovuto chiudere la cantina altrimenti ce la svuotava!”, rivediamo insieme qualche perla di The Joker:

2° Earvin “Magic ” Johnson

Medaglia d’argento per uno dei più grandi cestisti della storia.
Taglia da ala, mani da guardia, visione da playmaker e capacità da lungo, fanno di Magic uno dei primi all-around della lega (famosa è la finale giocata da centro dopo l’infortunio di Kareem, per citare Federico Buffa: «Magic gioca la prima e credo l’ultima partita della storia da point-center-forward-guard»). Sempre con il sorriso sulle labbra e una battuta di spirito, si è ritirato più volte dal mondo della pallacanestro, la prima e più importante dopo l’annuncio di essere positivo all’HIV. Famosa è la rivalità con Larry Bird e i suoi Boston Celtics.

1° Milos Teodosic

Primo posto per l’unico giocatore “europeo” (con una piccola parentesi oltreoceano). Per il serbo ex CSKA ed ora in forza alla Virtus Bologna ci sono poche parole, le sue giocate lasciano a bocca aperta compagni di squadra, allenatori, avversari, cameraman, refertisti, parcheggiatori e pure mia nonna che non ha mai visto basket. Attenzione il video è fatto da professionisti, da non rifare a casa…

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