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Intervista a Massimo Bertinotti, coach della C femminile, capolista e imbattuta dopo il girone di andata

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Prima della ripresa del campionato di serie C femminile con l’inizio del girone di ritorno, scambiamo volentieri quattro chiacchiere con il coach Massimo Bertinotti che, con la sua squadra, esce imbattuto dal girone di andata vincendo nove partite su nove.

Coach, la “piccola” Casarsa è quindi Regina d’Inverno al termine di un girone di andata molto intenso, alla fine del quale ha battuto tutte le avversarie con un rendimento altissimo…

Infatti. Il mio giudizio su questa prima parte di campionato è molto positivo. Per il momento nessuna squadra è riuscita ad impensierirci. Le ragazze hanno sviluppato un gioco impostato su difesa aggressiva e transizione veloce in attacco, con il classico asse play – pivot, PianezzolaFurlan a guidare la squadra e tutte le altre a dare il loro contributo di punti, difesa, assist e allegria in spogliatoio…”

A tal proposito, la tua squadra vanta la miglior difesa e il miglior attacco. Difendere è quindi direttamente proporzionale ad attaccare?

Assolutamente si! La difesa è stata (e dovrà rimanere) il nostro punto di forza e si sa che da una buona difesa nasce un buon attacco. Al resto (fare canestro) ci pensano le ragazze
A parte gli scherzi l’impegno è stato buono, ma il campionato è ancora lungo e con le finali in partita secca tutto può succedere”.

Casarsa è prima perché se lo merita e gioca bene. Questa squadra ha un gruppo solido in campo e fuori e ha una dirigenza supportata da un gruppo di persone entusiaste con grandi progetti. Anche se la domanda è un po’ scontata, il tuo obiettivo qual è?

Provare a vincere il campionato ovviamente!!! Per fare questo il mio compito e quello dello staff è di mantenere alta la concentrazione, coinvolgere nel gioco tutte le ragazze della rosa e lavorare sul piano atletico, supportato dal preparatore Giovanni Bondelli, per arrivare alla fase finale nella migliore condizione psicofisica e poi… che vinca il migliore”.

Parliamo delle “tue donne”: la squadra è composta da giocatrici, tra cui alcune giovani mamme, provenienti da esperienze-squadre-paesi diversi, che si allenano con grande scrupolosità sotto la tua guida. Tu solo, in mezzo a tutte queste donne, qualche volta esci dalla palestra con una “testa così”? Le puoi descriverle singolarmente anche con poche parole?

Esco ogni sera con una testa così, anzi ce l’ho già visto che a casa ho altre tre donne…
Elisa Devetta: la giocatrice che tutti gli allenatori vorrebbero avere, gioca e non si lamenta mai. Stefania Piva Veroi: un vero pivot tutto spigoli. Silvia Vettori: il nostro braccio armato. Susy Furlan: la migliore mamma ala pivot del campionato. Valentina Moretto: un’anguilla, penetra in ogni difesa. Marina Serena: la nostra Stephen Curry. Sara Callegaro: l’intellettuale, ora è andata a studiare in Spagna. Katia Baldo: per le cure che riserva loro, il terrore dei tiratori avversari. Eleonora Bomben: Immarcabile, specialmente nel terzo tempo (NB: non il tiro ma quello che inizia al termine della partita). Eleonora Carrer: può ricoprire ogni ruolo. Anche di allenatore. Martina Pianezzola: ET l’extraterrestre, specialmente dopo la partita col CUS. Emma Pivetta: se la tecnica fosse direttamente proporzionale alla forza fisica giocherebbe in WNBA. Elena Bertinotti: gioca col fioretto. Gli ho regalato la sciabola del sommelier. Laura De Marchi: il Capitano. In allenamento compete con Marina Serena per il titolo di “mano più calda” della squadra. Speriamo lo faccia anche nelle partite di campionato,. INSOSTITUIBILE.

Forse non tutti sanno che Massimo, oltre ad essere un ottimo allenatore di pallacanestro, lavora nel settore vinicolo ed è un affermato e riconosciuto sommelier. Coach, avete concluso imbattuti il girone di andata , quale vino proporresti per il brindisi in una ipotetica festa?

L’idea già c’è ma parlarne ora porta sfi… Lo rivelerò e porterò, se ce ne sarà l’opportunità”.

E per una ipotetica festa di fine campionato?

Idem come sopra…”

In questo momento in cui il settore del basket è in crisi, soprattutto quello femminile (ho una figlia di 11 anni a cui piacerebbe giocare in una squadra di sole ragazze…), qual è la tua ricetta?

Per quel che riguarda il nostro ambiente posso dire che quello che stanno facendo a Casarsa è un gran lavoro e darà sicuramente i sui frutti: società strutturata e organizzata, centro minibasket guidato da uno dei migliori istruttori, squadre giovanili che coprono quasi tutte le annate e seguite da allenatori preparati, promozione delle attività ai massimi livelli, basta guardare questo sito.
Io convincerei tua figlia a giocare nel minibasket di Casarsa insieme ai maschietti, poi fra un paio d’anni, o qui o a Codroipo, la squadra femminile si farà. 

Per avere una maggior partecipazione di ragazzini e ragazzine forse manca il traino del settore professionistico, sia a livello di risultati (vedi nazionale e squadre di club a livello europeo), che di promozione del basket (parlando di TV, se non hai SKY non vedi NBA, Eurolega e vedi poco campionato italiano). Penso infine che in serie A ci siano troppi stranieri, spesso mediocri.. 

(Infatti Giulia – mia figlia NDR -, Sofia e Vittoria giocano con i maschietti dell’Under 13…)
E per finire parliamo un po’ di te. Ci racconti delle tue esperienze da allenatore? Hai giocato a basket? Che tipo di pallacanestro ti piace fare? Chi è Massimo Bertinotti fuori dei campi di basket? Sogni nel cassetto?

Ho fatto le giovanili a Pordenone nella seconda società cittadina, l’allora Casaviva. Ho giocato poi per circa dieci anni nella 3S Cordenons e quindi ho iniziato ad allenare, cosa che faccio da oltre vent’anni. A parte un paio di esperienze senior, ho sempre fatto settore giovanile girovagando tra Azzano, Fiume Veneto, Zoppola, Concordia e San Vito dove tutt’ora alleno l’Under 16 Elite. Per non farmi mancare niente, collaboro con la PGS Albatros Minibasket di Villanova di Fossalta di Portogruaro, la società del paese in cui abito.
Come vedi il basket è diventato oltre che una passione quasi una professione e di tempo fuori dai campi ne rimane sempre meno. Una volta andavo a pescare e a correre in bicicletta ora quasi niente.
Riguardo ai sogni… ho solo quelli che faccio di notte, schemi, blocchi, difese….
A parte gli scherzi, io e la mia famiglia stiamo bene, faccio quello che mi piace fare, va bene così.
Un saluto e un grazie a tutti quelli che ci vengono e ci verranno a vedere”.

Ringraziamo Massimo, coach campione d’inverno, per il tempo che ci ha dedicato augurando a lui e alla sua squadra un…analogo girone di ritorno!!!