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Le interviste di Natale: Mattia Mazzeo

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Mattia Mazzeo, classe 2003, 195 cm per 85 kg, oltre ad essere il Capitano dell’Under 19 del Basket Casarsa di coach Ciman, è uno dei “pilastri” della giovane prima squadra di coach Bosini che milita in serie D.

Bravo ragazzo, serio, educato e sempre disponibile, Mattia Mazzeo, cresciuto cestisticamente nel vivaio casarsese, viaggia con 12 punti di media a partita e sa farsi valere in campo per il suo grande impegno e la sua tenacia, dando un importante apporto alla squadra di coach Bosini.

Vediamo di conoscerlo meglio questo spilungone di sangue salentino:

Mattia, raccontaci la tua storia d’amore con la pallacanestro…quando hai iniziato? Quali sono i tuoi hobbies al di fuori della Pallacanestro? Qual è il tuo sogno nel cassetto nella vita?

Prima di iniziare a giocare a basket ho giocato per 7 anni a calcio, sport che tutt’ora mi appassiona, infatti seguo molto la mia squadra del cuore: il Lecce.
Questa passione per il calcio, e in particolar modo per il Lecce, mi è stata trasmessa da mio papà (bambin NDR), che fin da giovane andava allo stadio a vedere le partite. Quando ho iniziato le scuole medie, essendo capitate anche varie cose, ho dovuto cambiare sport e ho deciso di provare la pallacanestro e da lì ho iniziato ad appassionarsi tantissimo a questo sport e seguirlo.

Per un ragazzo della tua età è possibile conciliare scuola ed amicizie con l’attività sportiva?

Frequento la quarta superiore al Liceo classico Leopardi-Majorana a Pordenone. Nonostante partecipi a due campionati questo non limita la mia vita sociale e scolastica infatti riesco a conciliare le cose dando il giusto peso alle cosa più importante, che per il momento è la scuola, senza tuttavia tralasciare il basket.
Anche se non sono il tipico studente modello che porta a casa voti alti riesco comunque a cavarmela. Poi con gli amici trovo sempre del tempo per uscire e divertirmi soprattutto il sabato sera.

Descrivici la tua squadra…Hai qualche aneddoto di spogliatoio? Hai/avete qualche gesto scaramantico prima delle gare? Dacci un motivo per cui dovremmo seguire le vostre partite.

Sono contento di giocare in questa squadra e mi trovo molto bene. Uno dei vantaggi è che, con la maggior parte dei miei compagni, siamo cresciuti giocando insieme abbiamo creato un grandissimo e bellissimo rapporto tra noi coinvolgendo anche “gli ultimi arrivati” con cui siamo subito entrati in sintonia.
Mi dispiace per alcuni che, a causa degli studi, si sono dovuti trasferire e non giocano più con noi. Nella squadra in generale non abbiamo gesti scaramantici particolari, però io e Bosnia (Danijel Trivalic NDR) abbiamo un’abitudine: ogni volta che facciamo il riscaldamento prepartita senza palla a fondo campo, la nostra posizione è sempre quella a sinistra di tutta la squadra.
Un motivo per venirci a vedere è che, pur essendo molto giovane come squadra, abbiamo dimostrato che possiamo essere all’altezza di questo campionato. Infatti ci sono state partite (contro Zoppola per esempio) dove vi abbiamo stupito e divertito.

Domenica hai giocato una partita straordinaria contro la prima in classifica Torre Basket dove sei risultato il miglior marcatore con 20 punti.
Probabilmente hai anche messo bene in pratica le raccomandazioni dei coach Bosini e Ciman.
Cosa ti ha detto prima di affrontare la gara? Cosa è scattato in te e che effetto ti ha fatto quando ti sei trovato a tu per tu con i tanti ex giocatori del Casarsa quando, fino a poco tempo fa, ammiravi le loro gesta da spettatore in tribuna suonando e spaccando i timpani con il tamburo e le trombe a più non posso?

I due coach negli spogliatoi prima della partita ci hanno detto che non sarebbe stata una partita facile, essendo loro primi in classifica e che, nonostante questo, noi non avevamo nulla da perdere. Ricordo che coach Bosini aveva raccomandato a me e a Lizzani di essere aggressivi e di fare sempre taglia fuori sui due lunghi della squadra avversaria in modo tale da non subire rimbalzi offensivi.

Quando mi sono trovato di fronte i vecchi giocatori di Casarsa mi ha fatto un certo effetto. Come hai detto tu prima li ammiravo dalle tribune e tifavo per loro, poi sono passato anche a fare un paio di allenamenti con loro e adesso me li trovo contro in una partita di campionato: è stato molto strano. La cosa che mi ha colpito di più è stato trovarmi davanti Matteo Dalmazi che prima del Covid era il secondo allenatore nell’under 18 Gold….

Sono molto felice anche perché tutti loro mi hanno fatto i complimenti per quella partita e mi ha fatto capire che sono migliorato veramente tanto. In più aver ricevuto i complimenti dal vecchio capitano del Casarsa, Giovanni Bondelli, mi ha fatto molto piacere. È curioso il fatto che ho anche ereditato il suo numero di maglia, ovvero la 7 numero che ho sempre avuto anche quando giocavo a calcio.

Qual’è  la squadra più forte che hai incontrato in questo campionato? E l’avversario?

La squadra più forte che ho incontrato è Rorai, sia fisicamente che tecnicamente. Visto che sono uno dei più alti della squadra ho il compito, insieme a Liva, di marcare quelli più alti e grossi delle altre squadre. Posso dire quindi senza ombra di dubbio che mi sono capitati i giocatori avversari più forti e sinceramente ho fatto molta fatica a marcarli. Tra questi quello che mi ha dato più filo da torcere è stato Dejan Stojanovic che gioca nel Collinare.

Tocca sempre a te saltare sulla “palla a due” all’inizio di ogni partita…Per impegno, fisico e potenzialità sei senz’altro uno degli elementi più interessanti, ma sai anche tu che devi ancora migliorare in tutti i settori del gioco. A che punto è il tuo percorso di crescita? Su quale di questi aspetti pensi di dover lavorare maggiormente? Senti di dover ringraziare qualcuno per questo traguardo?

Penso che grazie a coach Bosini ho migliorato molto la mia tecnica di tiro è in generale penso che ho fatto grandi miglioramenti. Nonostante ci sia stata la pausa Covid ho ancora molto da migliorare difensivamente e offensivamente.
Mi è rimasta impressa una frase che una volta mi ha detto coach Ciman dopo la partita contro Torre: “Per far vedere più sicurezza agli avversari nella parte difensiva della partite, oltre a prendere i soliti rimbalzi, devi cercare di non farti battere facilmente e aiutare i tuoi compagni”. Questo mi insegna che oltre a continuare a migliore nel generale, devo lavorare molto nella parte difensiva

In questa prima fase del campionato appena concluso, qual è la partita che ricordi con più gioia? E quale con più dispiacere?

La partita più bella è stata la prima vittoria in campionato contro Zoppola nel girone di andata. Una partita fantastica giocata benissimo da tutta la squadra. Vincere una partita così contro una squadra che ha tutte le carte in regola per essere al top della classifica, in casa con tanto pubblico, tra cui tanti miei amici, è stato fantastico.

La partita che ricordo con più dispiacere invece è la partita di andata contro Portogruaro. Anche lì abbiamo fatto una buonissima partita ma purtroppo un mio errore nei secondi finali ci è costata la partita con un tiro avversario andato a canestro all’ultimo secondo.

Aspettative per il tuo futuro? In ambito cestistico, ovviamente…

Per il momento, come ho già detto prima, mi trovo bene a Casarsa con questa squadra, quindi penso solo a migliorare sempre più. Se poi in futuro arriveranno delle opportunità, magari per giocare in categorie superiori, farò le mie valutazioni.

Ci coinvolge il suo lato emotivo: ha un sorriso invidiabile ed è sempre molto sereno, ma quando ha la palla in mano e guarda il tabellone non si lascia intimorire e tira fuori tutta la grinta che ha fatto di lui una dei protagonisti di questo campionato che, seppur sofferto, gli ha riservato anche molte soddisfazioni.
Grazie per la disponibilità Mattia e a presto nei campi da gioco!