Casarsa lotta con orgoglio ma alla fine la spunta Trieste 49-66

Parte subito a razzo Trieste, 0-6, ma Casarsa si compatta, ricuce subito il primo strappo e subisce solo nel finale la tripla di Nardella per il 9 a 13.
È la difesa delle biancorosse a traballare un po’, troppi sono gli “uno contro uno”, Prodan ne approfitta e dalla distanza colpisce e fa male, ma Casarsa ancora non si spezza: 20-27 alla pausa lunga.

La terza frazione è quella del riscatto: le ragazze di coach Patisso ci credono, alzano l’intensità difensiva, Furlan sale in cattedra ma sarà la linea dei 6,75 a sorridere alle padrone di casa.
Prima Beltrame poi Bertolin, ma è la tripla siderale di quest’ultima a regalare il pareggio sulla sirena a quota 36 punti, con 10’ ancora di gioco e una inerzia di gara forse finalmente in favore delle rosse.

La realtà invece è impietosa, e l’ira di Cigliani e Mervich si abbatte sulle poche forze residue delle pordenonesi.

9-30 il parziale dell’ultimo quarto parla da solo e decreta la prima vera sconfitta per Casarsa: 49-66 finale.

Quando parli a fine partita con un allenatore di esperienza come coach Jogan – dice l’allenatore Patisso con una punta di orgoglio – e lui ti dice che era la partita che temeva di più in assoluto, vuol dire che, forse, dall’alto della mia non esperienza, qualcosa di buono stiamo facendo.
Io credo sempre in quello che faccio e continuerò a farlo, ma soprattutto credo sempre nelle persone che camminano con me. Ora testa bassa e via, facendo tesoro di quello che queste quattro sconfitte ci hanno insegnato.