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Laura De Marchi, capitana della C femminile, in una intervista tutta da leggere

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La capolista Casarsa prosegue nella sua travolgente marcia nel campionato di serie C femminile.
In questa settima giornata è stato il turno della StarEnergy TS a finire sotto i colpi di questa che, possiamo definire, una “macchina da guerra” del basket, unica squadra del campionato che finora ha vinto tutte le partite.

Ma gustiamoci il commento alla gara (e non solo) nell’intervista rilasciata dalla brava e simpaticissima capitana Laura De Marchi:

Sabato è arrivata la settima vittoria di campionato contro Starenergy Trieste. In un amen vi siete portate sull’ 11 a 0, poi il primo quarto si è chiuso 13 a 32 con la gara di fatto già chiusa a differenza del match precedente in cui siete partite come un motore diesel prima di trovare la giusta determinazione…

Sì, direi in meno di un amen! La squadra della StarEnergy TS è una di quelle in cui militano giocatrici under 20, quindi ci siamo trovate di fronte ragazzine molto più giovani di noi con meno esperienza e soprattutto meno visione di gioco. E’ stato facile, quindi, contropiede dopo contropiede, grazie ai super turbo Vettori, Carrer e Furlan, arrivare sull’undici a zero in men che non si dica e concludere il quarto 32 a 13. Poi abbiamo continuato con intensità fino a portarci a casa piano piano un buon vantaggio arrivando così al massimo distacco di trenta punti nel secondo o nel terzo quarto. La differenza fra le due partite è netta, sebbene il Sistema fosse un’altra delle squadre composte da ragazze under 20. La scorsa settimana siamo entrate in campo con un atteggiamento un po’ più, passatemi il termine, ‘fiappo’, convinte di trovare di fronte a noi un’altra partita semplice in cui non serviva impegnarsi più di tanto, ma abbiamo sbagliato in pieno e si è visto. Pochi canestri, scelte sbagliate, passaggi sbagliati e pochi rimbalzi.
Poi, come dici tu, come un motore diesel siamo ripartite direi alla grande, andando in vantaggio con un parziale di 32 a 10. Secondo me il motivo principale di quell’inizio un po’ lento, è stata la mancanza di un particolare rito pre partita di una nostra giocatrice, ma queste cose forse non dovrei dirvele”.

Poi la partita è proseguita senza intoppi. Avete mollato l’acceleratore (giusto per rimanere sempre in tema di motori…) solo verso la fine, concedendo alle triestine l’onore della vittoria dell’ultimo quarto…

Alla fine sì, abbiamo concesso molti tagli in area che le ragazze sono state brave a concretizzare, molti dei quali a causa di errori grossolani. Forse la stanchezza della trasferta lunga o magari la voglia di andare a mangiare al BeFed ci ha un po’ deconcentrato da quella che era la partita fino a quel momento.
Come dicevo, le triestine grazie a tagli veloci dietro la schiena (la nostra difesa sembrava una scolapasta) e un pizzico di fortuna, si sono portate a casa il quarto, ma è andata bene così”.

Una partita molto breve. Siete riuscite a “stendere” le avversarie solamente in 1 ora e 8 minuti…

Sì, anche noi ci siamo stupite di aver finito prestissimo, in realtà. Quando si è in campo non si ha molto la percezione del tempo che non è quello del cronometro!
Gli arbitri non hanno fischiato molto perché non è stata una partita “fallosa” o combattuta dove magari un fischio arbitrale più cambiarne le sorti.
Anche loro credo si siano resi conto del divario presente fra le due squadre.
Però ti posso dire che in quell’ora e otto minuti ci siamo divertite tantissimo, non parlo solo di noi (che ci divertiamo un po’ troppo), ma soprattutto loro!
Nonostante l’andamento della partita e del loro campionato, hanno giocato serene, tranquille, prendendola più come un allenamento che come una partita, divertendosi com’è giusto che sia in questo sport”.

Quali sono le tue impressioni sulla partita e quali le idee per il prossimo appuntamento, più tosto, di campionato contro Ginnastica Triestina (seconda in classifica) sabato prossimo al Palarosa?

Diciamo che considero la partita a Trieste come un allenamento (senza nulla togliere alle avversarie), abbiamo corso tanto e abbiamo provato qualche nostro schema, dato che per tutta la settimana precedente non avevamo fatto allenamento causa feste e partite varie.
Se volete vi racconto di più le mie impressioni sul post partita, ma poi mi ritroverei a non giocare più!
Scherzi a parte, parlando della prossimo appuntamento, le partite contro avversarie triestine sono sempre state toste e difficili, dalla loro parte hanno dei ricchi vivai giovanili su cui puntare e un gran numero di ragazze con potenzialità. Onestamente non conosco il roster della Ginnastica, ma so che da quando facevo le giovanili sono sempre state una squadra forte che si giocava i primi posti in campionato.
Sabato dobbiamo scendere in campo con la mentalità giusta di una squadra vincente: essere pulite, concrete e intense.
Dobbiamo da subito imporci sulla gestione della partita, onde evitare primi quarti come quelli contro il Sistema, e portaci in vantaggio per quanto possibile. Bisognerà difendere forte e sicuramente nessuna delle due squadre ci andrà leggera dal punto di vista dei falli.
Ogni tanto partiamo come un motore diesel, come dici tu, ma altre siamo capaci di bruciare tutti come una Ferrari, dobbiamo solo essere concentrate e soprattutto fare tutti i riti pre partita, altrimenti è un disastro!
Speriamo di non deludere i tifosi e di non rompere questa striscia positiva, sarebbe un grandissimo peccato!”

Laura De Marchi, altezza 178 cm, ruolo ala/centro, ci racconti della tua carriera sportiva? Cosa fai nella vita?

Ho cominciato a 9 anni minibasket, quando si gioca anche con i maschi, poi alle medie abbiamo messo su una piccola squadretta a Spilimbergo.
Abbiamo fatto un annetto se non ricordo male (se la prossima intervista la fate a Marina, lei sicuramente saprà più di me perché ci allenava suo padre ) e poi siamo state trasferite a Pordenone, nel Sistema Rosa. Con loro ho fatto forse i più bei anni della mia vita cestistica. Ho imparato tantissimo, ho avuto allenatori che mi hanno insegnato tanto, ognuno a modo suo.
Grazie al Sistema ho fatto l’esperienza degli Interzona e delle Finali Nazionali, giocando e vedendo giocare squadre provenienti da tutta Italia, ho conosciuto giocatrici con cui ancora ogni tanto mi sento per un saluto e, nonostante non giocassi tanto, sarà un ricordo nel cuore per sempre.
Un secondo posto indimenticabile. Quella partita non ho giocato, ma credetemi che è stata un’emozione unica essere stata in panchina e aver sofferto e gioito con le mie compagne di squadra.
Finite le giovanili ho giocato qualche partita anche in Serie B con il Montereale ma, dato che ormai non avrei mai sfondato nel mondo del basket perché diciamocelo, un talento non sono, me la cavo.. sono un centroavanti di sfondamento! Comunque dicevamo, non avrei mai vissuto di basket, quindi in quinta superiore non ho fatto l’ultimo anno di under 19 e ho mollato fino a metà del primo anno di Università per concentrarmi sulla scuola (non è servito granché, ma non ditelo a mia madre!!!).
Quell’anno e mezzo è stato un po’ sofferto, vedevo le foto delle mie compagne in spogliatoio o magari durante le partite, vedevo i post su Facebook e dicevo… ma chi me l’ha fatto fare? Io amo questo sport, DEVO tornare!
E così, per stare vicino a casa senza spostarmi troppo, ho chiesto in giro di qualche squadra.. ed eccomi a Casarsa!
Qui ho ritrovato tante che giocavano con me, soprattutto quest’anno. E anche se tante hanno molta più esperienza di me e sono molto più brave, è stata una gioia tornare a giocare, ve lo giuro!”

Capitana, lancia un messaggio alle tue compagne:

Ragazze… faccio tanto la cretina in allenamento e in panchina, ma qualcosa di serio posso dirlo ogni tanto.
Intanto grazie per avermi nominata capitano con la formula dell’acclamazione, come i Greci.
E poi…io credo in questo gruppo, credo in questa squadra, in questa piccola famiglia.
Ognuna di voi fa parte di un puzzle più grande e basta che una non sia a posto che si scombussola tutto. Abbiamo cominciato l’anno con qualche turbolenza, sembravamo essere in quattro gatti e invece, guardateci ora.
Prime, imbattute. (con questa spero di non essermi lanciata una sfiga incredibile).
Continuiamo a scrivere questa pagina, questo sogno bianco e rosso e vediamo di concluderla al meglio possibile.
Vi voglio bene, vedete di non deludermi altrimenti continuerò a nascondervi i vestiti in spogliatoio. Vi prometto che comincerò a segnare e vi dedicherò una tripla ad ognuna! Divertiamoci, che è una delle cose più belle del basket  e soprattutto… WE WINE YOU!”

Cosa consigli alle ragazze delle squadre giovanili?

Ragazze, siete giovani… anche io lo sono eh, ma nel mio piccolo posso dirvi una cosa: il basket è bello perché è emozione, è sacrificio… ma è ripagato in tutto e per tutto.
Non preoccupatevi se giocate cinque minuti invece di venti, o se ne giocate tre… o addirittura nessuno.
L’importante è essere lì con le compagne di squadra, vivere questo sport con loro ed è la cosa più importante.
Tante partite non sono entrata e tante altre ho giocato due o tre minuti, ma le cose che ho provato in quei due o tre minuti sono indescrivibili.
La panchina, lo spogliatoio, il pubblico, la dirigenza.
E’ una grande famiglia, GODETEVELA!
Non buttatevi giù dicendo: l’allenatore non mi piace, mi dice sempre di tutto o non gioco mai. Capirete l’importanza che ha avuto ogni singolo allenatore solo dopo, come me!
Ognuno vi darà qualcosa, credetemi! Giocherete, ne farete di partite nella vostra vita. DIVERTITEVI, che è la cosa più bella!”

Ringraziamo la Capitana, che si è dimostrata molto simpatica e altrettanto loquace, soprattutto per i consigli dispensati alle giovani (tra cui mia figlia NDR).
Riusciremo prima o poi a scoprire questo “particolare rito” pre partita di una componente della squadra di cui ci aveva parlato anche Eleonora Carrer?
Noi ci proveremo!

Natale Miorin