Le interviste di Natale: Matteo Basaldella

Playmaker classe ’93, dopo le giovanili 3S e qualche esperienza senior in Friuli ha giocato per 10 anni a Padova tra serie D e serie C. Una ricca storia nel basket ad alti livelli e noi siamo ansiosi di scoprire come contribuirà alla squadra. 

Ma andiamo a conoscerlo meglio:

Ciao Matteo, come vuole la tradizione, i nuovi arrivati vengono sottoposti ad una serie di domande. Comincio col chiederti “chi è Matteo Basaldella?”

Sono una persona curiosa, aperta e determinata. Una volta completati gli studi (NDR: Storia in triennale e Laurea in Scienze Storiche) ho svolto differenti mansioni unite dal filo rosso della progettualità, del coordinamento e della cura del percorso professionale (e non solo) delle persone. Come responsabile di struttura mi sono occupato di lavorare sull’integrazione nel territorio di minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia dalle situazioni più differenti, interfacciandomi con le istituzioni e gli enti locali nel tentativo di creare un rapporto di sinergia e collaborazione. Ho seguito poi l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, con focus sui detenuti del carcere Due Palazzi di Padova. Queste due esperienze mi hanno permesso di sfocare i contorni degli slogan più comuni lasciando spazio ad altri concetti quali il rispetto, la conoscenza, l’astensione dal giudizio. Sostenere ed ascoltare le persone sono diventate prerogative nella mia crescita. Oggi mi occupo di coordinare e sviluppare progetti educativi e socio-assistenziali con passione e professionalità.

Complimenti…e che altro?

Sono un giocatore di pallacanestro e amante della storia, dei libri e del cinema. Appassionato infine della natura, cerco tutti i giorni di fare il possibile nel mio piccolo per mitigare un cambiamento climatico che si sta facendo sentire ogni giorno con più durezza.

Cosa ti ha spinto a venire a giocare a Casarsa?

Dario (Tushe NDR), mi ha cercato e mi ha raccontato il progetto Casarsa. A me piacciono molto le realtà con un settore giovanile competitivo e in più l’arrivo di Gio Bondelli e Michele Dalmazi mi ha spinto ancora di più.

Ci racconti un po’ delle tue esperienze passate nel basket?

Ho giocati molti anni tra D e serie C, di più in Veneto ma anche in Friuli. Sono un playmaker che ama condividere il pallone e far stare bene i propri compagni, dentro e fuori dal campo. Avendo giocato 15 anni in campionati senior le esperienze sono moltissime, ma la carica e la voglia di spaccare sono le stesse di quando avevo 16 anni (NDR: Matteo sorride e ci fa l’occhiolino )

Hai qualche aneddoto di spogliatoio? Hai qualche gesto scaramantico prima delle gare?

La routine pre partita ovviamente non cambia mai, dalla preparazione della borsa ad alcuni esercizi di riscaldamento. In più porto sempre una maglietta speciale con me.

Hobby? Cosa fai nel tempo libero?

Adoro il cinema, viaggiare e stare in compagnia

Ti va di rispondere a domande sulla tua vita privata? Sei sposato? Hai figli?

Convivo con la mia compagna, non ho figli ma ho due gattini (NDR: ride)

Che musica ascolti?

Bah di tutto, spazio veramente tra moltissimi generi dipende dal periodo della vita…

Qual è il tuo motto?

Il mio motto è: “il rispetto nasce con la conoscenza”.

Grazie per la disponibilità Matteo e benvenuto nella nostra grande famiglia Basket Casarsa. A presto nei campi da gioco! Siamo tutti pronti a sostenerti in ogni passo del percorso!

Sono molto motivato per questo rientro in Friuli ed elettrizzato nel giocare in un contesto di grande passione. Buona stagione a tutti e forza Casarsa!

Ci ha colpito davvero tanto il suo entusiasmo e la determinazione nello sposare il nostro progetto. Per la DR1 rappresenta un valore aggiunto e siamo certi che porterà alla squadra di coach Dario Tushe l’esperienza necessaria per affrontare la categoria.

A proposito del coach, ecco il suo commento:  

Sono molto contento che Matteo abbia voluto sposare il nostro progetto: è il tipo di giocatore che ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi soprattutto perché ha una buona visione di gioco, esperienza e capacità di mettere in ritmo i compagni. Sono inoltre sicuro che saprà dare una grossa mano a far crescere i nostri giovani con la sua disponibilità e capacità. Do quindi un grande benvenuto a “Basa” conclude il coach!