Il basket è entusiasmo, il basket è divertimento, gioia, passione, soddisfazione ma il basket è anche sacrificio, voglia di lottare, voglia di migliorarsi, sudore e sofferenza. Quando si pretende di raccogliere senza dare niente in cambio, quando manca il cuore, l’entusiasmo, allora è tempo di riflettere se vale la pena continuare o percorrere altre strade.
Chi allena da tanto tempo ed è stato giocatore, si ricorda di altri tempi, di altri modi di intendere e vivere uno sport. Ma lo sport è questo; oggi e trent’ anni fa! Non è cambiato.
Purtroppo la maggior parte dei ragazzi, oggi, non capiscono e quando racconti certe storie ti guardano come fossi un alieno.
Quando racconti di ragazzi di 16 anni che in gelide sere di inverno inforcavano un vespino e facevano dieci chilometri sotto pioggia e neve, per andare ad allenamento, ti guardano con commiserazione. Ma basta meno. E’ sufficiente raccontare a come ci si sbucciava le ginocchia per conquistare un pallone vagante in mezzo al campo di gioco che ti fissano con il vuoto negli occhi figlio di stupore ed incomprensione.
La rabbia per un errore si tramuta in protesta e frustrazione e non in grinta e voglia di riscatto; lo sbaglio di un compagno suscita negli altri disapprovazione e avvilimento e non solidarietà e sostegno, l’allenatore che ti sprona ti infastidisce e ti fa sentire perseguitato e incompreso, ma non certo ti spinge a fare autocritica e a dare il massimo nell’azione successiva.
Orgoglio, attaccamento alla maglia, umiltà, voglia di imparare, sono per i più parole prive di significato e di contenuti. Detto questo, non ci si deve stupire se si vedono partite come quella consumata ieri sul parquet del palazzetto dello sport di Brugnera.
La squadra under 17 ha perso malamente la partita. Ma poco importa il risultato e la sconfitta in se. Quello che più conta e che, ieri sera, il vero sconfitto è stato lo sport. Uno sport che non è stato onorato da coloro che sono scesi in campo.
Nessuno vi obbliga a giocare a basket, ma se scegliete di farlo, onorate lo sport e la maglia che indossate.
